Addio a Frankie Knuckles, “padrino della house music”

Aveva appena 59 anni Frankie Knuckles, il “Godfather of house music” morto nella notte: protagonista della scena dance come deejay e produttore, ma con un’influenza che si allungò a toccare anche il mondo del pop e del soul. Il debutto, giovanissimo, fu ai leggendari Continental Baths di New York con un’altra leggenda della dance, Larry Levan, ma ottenne la grandissima popolarità solo spostandosi a Chicago, considerata la capitale della house musica anche grazie al suo stile, che combinava diversi generi musicali e non imponeva al pubblico in sala, come lui stesso ricordava in un’intervista del 2001 rilasciata a Dorian Lynskey del Guardian, “ritmi in 4/4 a 130 beat al minuti, sempre con le mani su – è quello che invece pensano molti ragazzi che fanno musica house al giorno d’oggi”. “House” è come i ragazzi di Chicago, fra fine anni ’70 e inizio anni ’80, dicevano “cool” – e l’aggettivo venne presto attaccato al genere di selezioni fatte da Knuckles, prima resident DJ al Warehouse, poi fondatore del Power Plant, chiuso nel 1987. Non solo deejay, però: nell’arco di un trentennio Knuckles aveva dato alle stampe circa cinquecento remix e pubblicato poco meno di una quarantina di singoli. La sua canzone più famosa rimane Your Love, un autentico monumento, capace di essere riconosciuta anche da chi non frequenta minimamente il circuito dance (è stata la base di You Got the Love dei Source con Candi Staton, a sua volta ripresa da Florence + The Machine, e nella versione originale è finita anche nel videogioco Grand Theft Auto):

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